BREATH TEST : LA DIAGNOSI E’ IN UN SOFFIO


Il termine inglese “breath test” si riferisce ad un insieme di test che consentono di fare diagnosi di una determinata patologia grazie all’analisi dell’espirato (l’aria che si “butta”fuori).
Su cosa si basa questo esame diagnostico?  nell’ espirato sono presenti una serie di sostanze volatili che, seguendo regole chimiche, facilmente diffondono dal sangue attraverso la barriera alveolo-polmonare e vengono ,come tali , eliminate con il respiro.
Ricerche continue  e studi applicati a macchinari appositi hanno reso possibile l’identificazione di un crescente numero di composti nell’espirato ed ,in maniera  non cruenta, dato la possibilità di ricercare e definire una vasta varietà di malattie.
Oggi col breath test si identificano  , come vedremo poi e come già detto ,diversi stati patologici ,ma il primo utilizzo è stata la  diagnosi dell’infezione da Helicobacter pylori, una delle infezioni più diffuse al mondo, responsabile della gastrite cronica, dell’ulcera peptica e, in un più piccolo numero di pazienti, del tumore gastrico.
Come la gran parte delle scoperte scientifiche la scoperta è avvenuta quasi per caso ad opera di due medici australiani , J. Robin Warren  e  Barry J. Marshall  che con i loro studi e competenze hanno  abbattuto  un “dogma “della medicina: e cioè che  lo stomaco ,a cusa delle secrezione acide ,sia un organo sterile .
 Warren e  Marshall nel 2005 per questi loro studi furono insigniti della più alta onorificenza in ambito scientifico, il premio Nobel per la medicina.
Marshall  poi dimostrò che il breath test è una metodo  specifico e sensibile per la diagnosi dell’infezione da Helicobacter pylori e che,cosa gradita al paziente, può sostituire in parte o del tutto  la gastroscopia.
Riassumendo: in quali casi si può eseguire un breath test?
Oggi ne abbiamo diversi, ma in questa sede proporremo i più frequenti.



-l’ urea breath test -per diagnosi di Helicobacter pylori  
-il breath test al lattosio
-il breath test al lattulosio
-il breath test al glucosio.
 Ne esistono altri, altamente specifici , che verranno spiegati in altra sede.
Concludendo i breath test rappresentano un punto importante nel percorso diagnostico per l’assoluta non invasività, cosa questa che li rende  ripetibili e ben accetti al paziente.
Piccola curiosità: il “padre della medicina “  il greco IPPOCRATE nel IV secolo avanti Cristo , diceva ai suoi allievi di mettere il naso vicino alla bocca del paziente perché il tipo di respiro dell’ammalato poteva aiutare loro a fare diagnosi.

L'Urea Breath Test è indicato per riconoscere la presenza del batterio Helicobacter pylori, causa di gravi disturbi come la gastrite cronica di tipo B.

Il test si basa sulla capacità del microbo di metabolizzare rapidamente l'urea somministrata per bocca, fino ad ottenere ammoniaca e anidride carbonica (CO2). L'urea diagnostica, quindi, viene marcata per poter essere misurata con un isotopo radioattivo di carbonio detto 14C, oppure con l'isotopo non radioattivo 13C.

L'Helicobacter pylori, nella mucosa gastrica, catabolizza l'urea marcata e forma ammoniaca e CO2 marcata. Quest'ultima è assorbita a livello ematico ed escreta attraverso i polmoni.

Il soggetto, a partire dall'ingestione dell'urea, viene invitato a soffiare ad intervalli prefissati in provette che permettano la misurazione dei livelli di CO2 marcata. Se il batterio non è presente, l'urea marcata passa attraverso lo stomaco e, di conseguenza, non si ritroverà nell'aria espirata.

Requisiti per sottoporsi all'esame

Il soggetto deve evitare l'assunzione di farmaci che possano modificare il quadro clinico nei 40 giorni precedenti l'esame, poiché questi possono generare un esito falsamente negativo.

Questi farmaci ricadono nelle seguenti categorie: